COME PULIRE E LUCIDARE UN GIOIELLO ?
Partendo dal presupposto che nell’ambito orafo sia artigianale che industriale, colui che esegue la lucidatura si specializza a tale lavorazione con la pratica e con l’esperienza, e questo determina una professionalità specifica: come l’incastonatore per il montaggio delle pietre, come l’orafo per la realizzazione del gioiello, o come l’incisore.
Ma comunque “l’orafo” in generale e non solo teoricamente, deve saper lucidare come incastonare, come incidere, per poi realizzarsi con professionalità in una disciplina specifica
MATERIALI ED ATTREZZATURA PER LA LUCIDATURA DEL GIOIELLO :
La fase finale di lavorazione del gioiello consiste nella pulitura e lucidatura di tutte le sue parti, a vista e non visibili, utilizzando spazzole spazzolini e apposite paste abrasive capaci di rendere il gioiello lucente e brillante.
Questa fase per risultare poi perfetta, necessita di molta maestria sia negli oggetti più semplici, che in quelli più complessi o complicatissimi si procede con vari passaggi :
In gioielli complessi si prelucida ogni singolo elemento in ogni sua parte prima del montaggio dei singoli elementi, per poi lucidarli nuovamente prima di assemblarli nella totalità del gioiello, per poi ancora effettuare il passaggio finale di lucidatura totale.
Tradizionalmente nella lucidatura si utilizzano delle paste abrasive che hanno diverse caratteristiche di taglio. Le più diffuse sono la pasta gialla o tripoli, e la pasta rossa o rossetto, che rispettivamente “ tagliano ” in maniera più grossa e più fine in abbinamento a spazzole di setola dura per la prima e a spazzole di cotone morbido per la seconda.
Queste spazzole possono avere forme e dimensioni diverse, e si utilizzano con un apposito banco per pulimentare che consiste: in un motore rotante, una cappa collegata ad un potente aspiratore di raccolta delle polveri che si formano durante la lucidatura e che si mescolano a residui di metallo che viene asportato durante il processo di lucidatura, ma anche per evitare di respirare tali residui che possono essere nocivi per la salute.
( Queste in ogni caso sono solo due delle tantissime paste che si possono utilizzare in commercio
PROCEDIMENTO DI PULIMENTATURA DEL GIOIELLO :
Il primo passaggio va eseguito passando la pasta gialla su tutte le superfici del gioiello, che in precedenza è già stato preparato con carteggiatura a smeriglio pronto per la lucidatura. Procediamo quindi intrecciando il verso di passaggio della spazzola impregnata di pasta gialla sulla superficie così da uniformarla il più possibile. Attraverso l’abrasione si pratica un “ taglio “ sul gioiello molto più fine delle carte smeriglio che lo leviga omogeneamente. Ricordiamo di evitare di toccare con forza spigoli e sporgenze del gioiello poiché si potrebbero consumare in maniera incontrollata.
Una volta spazzolato tutto il gioiello in ogni sua parte con la pasta gialla, anche chiamata “ sasso marcio “ (altro nome del tripoli) si passa al secondo passaggio con il rossetto.
Il rossetto, o pasta rossa agisce in abbinamento alla spazzola di cotone più morbida, effettuando un taglio sottilissimo e invisibile ad occhio nudo che visivamente ci appare lucido, specchiato.
Si procede allo stesso modo del primo intervento, intrecciando i passaggi sulle superfici in tutte le sue parti, fino a quando non ci appaiono specchiate e lucenti.
Inoltre se l’oggetto a punti poco raggiungibili con le spazzole grandi ne esistono piccoline dalle stesse caratteristiche utilizzabili con i trapani da banco o micromotori, i quali permettono di raggiungere quegl’interstizi e angoli dove con le spazzole grandi non si riuscirebbe ad arrivare.
In ultimo la lucidatura può essere effettuata a mano con un’apposita matassa di fili di cotone, per tutte quelle parti del gioiello che sono impossibili da raggiungere con le spazzole, procedendo con le paste come descritto sopra in ogni piccola parte dell’oggetto, una ad una.
PARTE FINALE LAVAGGIO DEL GIOIELLO :
Eseguita la lucidatura, il gioiello va lavato per togliere residui delle paste della lucidatura ed eliminare parti grasse presenti eseguendo la “saponata”. Si prepara acqua e sapone calda (40-50° circa) e immergendo* il gioiello nella soluzione di acqua e sapone con un pennello apposito si sfrega il gioiello in tutte le parti a togliere i residui delle paste rimasti dalla lucidatura.
Si dovrà poi sciacquare sotto acqua corrente ed eventualmente se ancora si presentano residui delle paste va ripetuta l’operazione. In fine si asciuga in segatura di bosso.
Nei laboratori e nelle industrie orafe oggi si utilizzano per lavare i gioielli delle vasche ad ultrasuoni* che eseguono il lavaggio e la sgrassatura.
Importante *Per immergere gioielli in acqua calda si deve avere la conoscenza di come trattare eventuali pietre preziose presenti sull’oggetto, in quanto non tutte possono essere sottoposte a variazioni di temperatura anche minime, informarsi nel caso da chi è più esperto per non danneggiarle irreparabilmente.
*Anche per utilizzare queste si deve avere la conoscenza del trattamento delle pietre preziose.
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